Per un momento Roma è tornata negli anni di piombo: un agguato alla vecchia maniera, quella della resa dei conti che si vede in molti film, ha messo fine alla vita di Fabrizio Piscitelli. Meglio conosciuto nell’ambiente biancoceleste come «Diabolik», è morto sull’asfalto a soli 53 anni.

Leader storico degli Irriducibili Lazio, la notizia è balzata alla cronaca intorno alle 19:00 di ieri sera. Qualcuno, almeno al principio, si era augurato fosse una Fake News ma, purtroppo, nulla è stato smentito poi in seguito.    

Non ha avuto scampo Piscitelli, è stato colpito alle spalle da un proiettile esploso all’altezza dell’orecchio sinistro e si è accasciato al suolo. La freddezza e la rapidità con la quale è accaduto il tutto, non lascia troppo spazio all’immaginazione: un agguato in piena regola.

Classe 1966, era appena uscito dal portone di un un palazzo nei pressi di via Lemonia e stava raggiungendo in macchina un uomo, presumibilmente un amico, che lo aspettava. Non lo ha raggiunto mai perché, una persona fingendo di fare  jogging, lo ha freddato con un solo colpo. A chiamare aiuto è stato un passante, l’uomo a bordo dell’auto che aspettava Piscitelli invece, si è allontanato in tutta fretta per poi tornare dopo pochi minuti cercando invano di prestare soccorso. Diabolik è morto sul colpo.

Teatro dell’omicidio il Parco degli Acquedotti vicino all’Appia Antica. La dinamica è stata raccontata da alcuni testimoni e secondo le prime ricostruzioni, il capo ultras è stato avvicinato alle spalle e raggiunto da un solo sparo partito da distanza ravvicinata alla testa. Il killer si è mischiato tra la gente e nonostante fosse ancora giorno, è riuscito a commettere il delitto per poi dileguarsi in tutta fretta. Ha agito sapendo che non avrebbe sbagliato.

Al momento sono le informazioni diramate dai media ed in possesso della polizia. Soprattutto dopo i primi rilievi della scientifica.

Sul posto intorno alle ore 19:00, sono intervenute numerose le forze dell’ordine, tante le pattuglie che hanno effettuato  una battuta in zona, una vera e propria caccia all’uomo per individuare l’assassino.

Roma è sotto choc.

Decine di amici e tifosi laziali si sono raccolti al parco degli Acquedotti stringendosi nel cordoglio. 

L’area è stata delimitata e sotto stretto controllo della polizia.

La scalata della Curva Nord, esserne diventato il leader indiscusso: ecco chi era Diabolik.

Fabrizio Piscitelli diventò ‘Diabolik” 20 anni fa, la sua affermazione nei primi anni 2000 come “capo” degli Irriducibili.

Una storia, la sua, che potremmo raccontare esulando dal calcio e dalla tifoseria, ma non sarebbe giusto farlo perché oggi salutiamo un semplice tifoso. Noto alle cronache, noto per milioni di motivi, oggi ce ne basta uno: un laziale come noi.

Non era uno stinco di santo, un ultrà esemplare, ma davanti ad una persona di soli 53 anni freddata per strada, asteniamoci dal giudizio, oggi si piange un uomo. E rattristiamoci per una vita spezzata troppo in fretta. Buon volo Fabrizio.

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